Menu principale:
Centaurea horrida
Il Fiordaliso spinoso, o Centaurea horrida, è una specie endemica della Sardegna, considerata vulnerabile per la sua ridotta diffusione. Si trova infatti unicamente nella Sardegna del nord: nella zona nord-
Limonium acutifolium
Il Limonio a foglie acute, o Limonium acutifolium, è una specie endemica della Sardegna, presente per lo più nella zona centro-
Limonium Laetum
Il Limonium laetum, pianta nota in italiano con il nome Limonio dell’Asinara, è una delle tre specie endemiche sarde presenti nel Parco, seppur rara e in notevole diminuzione. È presente negli stagni costieri meridionali di Fornelli, a Cala Reale, Campu Perdu e nella spiaggetta di Cala d’Oliva. Fiorisce a marzo e aprile.
Austragalus terraccianoi
Nota in italiano come Astragalo di Terracciano o Astragalo dragante, si tratta di una specie endemica Sardo-
Erodium corsicum
Conosciuta in italiano con il nome di Becco di gru corso (ad indicare la forma dei suoi frutti e la sua provenienza), è una specie endemica della Corsica e del Nord Sardegna. Fiorisce tra a prile e giugno. Cresce nelle zone costiere e rocciose, nelle fessure fra i massi, in punti esposti al vento e al sole.
Evax rotundata
Comunemente nota con il nome di Evax maggiore, è un endemismo sardo-
Leucojum roseum
Nota comunemente come Campanelle rosee, è una specie endemica del sud della Corsica e del Nord Sardegna. Fiorisce in autunno, da settembre a novembre. Si trova frequentemente in rupi e a qualche centinaio di metri di altitudine; all’Asinara, la si può ammirare nei punti più alti dell’isola e nei prati costieri del Castellaccio.
Nananthea perpusilla
Conosciuta in italiano come Margherita piccolissima, è una specie endemica di Sardegna e Corsica. Fiorisce da febbraio ad aprile. Vive in terreni costieri granitici e sabbiosi, a pochi metri sul livello del mare. All’Asinara la si può ammirare a Punta Galetta, Punta Salippi, Punta Li Giorri, Sant’Andrea e Campu Perdu.
Allium parciflorum
L’Allium pauciflorum, o Aglio paucifloro in italiano, è una specie endemica sardo-
Pistacia lentiscus
Nota comunemente con il nome di Lentisco, è una pianta arbustiva sempreverde tipicamente mediterranea. In Italia, la si trova nel centro-
Olea europaea var. oleaster
Nota in italiano con il nome di Olivastro, o Olivo selvatico, è una pianta tipicamente mediterranea, diffusa nei litorali. Si distingue dall’olivo coltivato per l’aspetto arbustivo e spesso modellato dal vento, oltre che per la ridotta dimensione delle foglie. Fiorisce da aprile a giugno.
Euphorbia dendroides
Nota in italiano con il nome di Euforbia arborea, è tipicamente diffusa nel bacino mediterraneo. La si può trovare su scogliere e rupi in prossimità del mare. Di aspetto arbustivo, i suoi rami hanno la caratteristica di secernere un liquido lattiginoso e irritante se spezzati. Fiorisce da aprile a giugno, è piena di foglie dall’autunno alla primavera, per poi perderle completamente in estate. Ciò avviene al fine al fine di ridurre al minimo la traspirazione in vista della siccità estiva.
Juniperus phoenicoea
Pianta tipica della macchia mediterranea, in italiano è indicata come Ginepro licio, Ginepro fenicio o Cedro liscio. La si trova di frequente su colline aride in prossimità delle coste ed è piuttosto longeva, arrivando talvolta fino a 1000 anni. Fiorisce tra marzo e aprile.
Calicotome villosa
Comunemente nota con il nome di Ginestra spinosa, o di Sparzio villoso, è una pianta arbustiva tipica della macchia mediterranea. Cresce lungo i versanti soleggiati. Fiorisce fra maggio e giugno, con fiori gialli dal profumo molto intenso.
Cistus monspeliensis
Pianta arbustiva tipica della macchia mediterranea e denominata in italiano Cisto marino. Come si evince dal nome, si trova in prossimità delle zone costiere, in terreni aridi e soleggiati. Ha un ciclo vegetativo autunno-
Quercus ilex
Il Quercus ilex, in italiano Leccio, è un albero con foglie sempreverdi che può raggiungere i 20 metri di altezza. È l’unica formazione forestale presente all’Asinara e la si trova a Nord, nella zona di Elighe Mannu. È molto probabile che nei secoli scosi l’estensione del bosco di Elighe Mannu fosse assai maggiore rispetto a oggi; la sua riduzione è sicuramente imputabile agli interventi dell’uomo, quali la deforestazione e gli incendi, oltre che al pascolo eccessivo rispetto alle possibilità dell’isola.